Ingredienti
Tipico del Veneto, il Vov è un liquore all’uovo ottenuto dalla lavorazione dei tuorli con zucchero, marsala, cognac e alcool.
Per scoprire le origini del Vov, il liquore veneto a base di uova, occorre fare un salto indietro nel tempo. Era la metà dell’800 quando il signor Pezziol escogitò questo singolare modo di riciclare i tuorli d’uovo avanzati dalla preparazione del torrone. Stanco di sprecarli, decide di dare vita a una nuova ricetta che, grazie al potere dell’alcool, permetta di conservare i tuorli.
Siamo in provincia di Padova e, con tutta probabilità, questo umile droghiere mai si sarebbe aspettato che il suo liquore, il cui nome deriva dal termine dialettale veneto vovi (uova) si sarebbe diffuso in tutta Italia. Preparare il Vov fatto in casa è piuttosto semplice, oltre che economico. Scopriamo insieme come con la ricetta originale.
Come preparare il Vov fatto in casa
- Per preparare il Vov mettete in una ciotola i tuorli e lavorateli insieme allo zucchero a velo con uno sbattitore elettrico fino a ottenere una crema densa ma omogenea.
- Dividete a metà per il lungo la bacca di vaniglia e con la punta del coltello prelevatene i semi.
- Unite la vaniglia alle uova, quindi versate anche l’alcool, il cognac e il marsala, sempre mescolando con le fruste.
- In ultimo, unite il latte.
- Cuocete ora la crema a bagnomaria, mescolando in continuazione in modo che si addensi. Non dovete assolutamente far cuocere le uova o rovinerete la preparazione in modo irreparabile.
- Trasferite il Vov nelle bottigliette e, una volta freddo, conservatelo sin frigorifero. Ricordatevi di agitarlo per bene prima di consumarlo.
Sebbene le uova siano state in qualche modo pastorizzate e sia presente dell’alcol, è sempre opportuno conservare questo liquore fatto in casa in frigorifero.
Scoprite la ricetta per preparare un altro classico liquore tipico italiano: il limoncello.
Conservazione
Questo liquore si conserva anche per mesi in un luogo fresco e asciutto. Una volta aperto è tuttavia consigliabile lasciarlo in frigorifero per non più di circa 15-20 giorni.